24 marzo 1893, 126 anni fa nasceva Gastone Brilli Peri: ecco chi era il mito a cui è intitolato lo stadio di Montevarchi

Gastone Brilli-Peri, figlio del conte Alessandro Brilli-Peri e della marchesa Elisa Alli Maccarani, nasce a Firenze il 24 marzo 1893 e come molte famiglie nobili fiorentine, possedeva anche una serie di proprietà in campagna e più precisamente a Montevarchi in località Giglio.

Non è strano dunque che Gastone preferisse Montevarchi a Firenze come dimostrano anche i certificati anagrafici che lo vedono residente in Montevarchi fino al 10 novembre 1909 anche se, essendo lui fiorentino, non è possibile stabilire quando vi prese la residenza.

Disputa la sua prima corsa (ciclistica) agli inizi del 1907 a soli 14 anni appuntandosi tutto nel suo diario:eravamo quasi tutti ragazzi della Provincia di Arezzo, fanatici e scavezzacolli dello stesso stampo. A San Giustino mi si rompe la forcella; mi trovo in terra con la testa e un ginocchio rotti. Minaccia di commozione cerebrale; dieci punti di sutura. Ma mio padre mi ha fabbricato bene; la Domenica successiva, tutto fasciato e infagottato corro e vinco una corsa a Mercatale Valdarno.

Nel 1908 vince un’altra gara a Firenze (intitolata all’aviatore Charles Van Den Born) il cui primo premio era un tour in aereo sulla città con decollo da Campo di Marte. Gara dopo gara, nel 1911, arriva la vittoria nel campionato toscano e relativo piazzamento a quello italiano.

La passione per la bicicletta comunque tramonta molto velocemente e nel 1912 compra la sua prima moto. L’anno successivo si iscrive al Moto Club d’Italia con licenza di gareggiare e infatti nel 1914 partecipa al Giro del Trasimeno e al Giro Umbro-Toscano per poi vincere il 1º Giro motociclistico d’Italia. Durante la Prima guerra mondiale è assegnato al 69º Reggimento Fanteria e impiegato come motociclista addetto all’Ufficio Stampa del Comando Supremo.

A guerra finita torna a correre e durante una gara al Foro Boario avvienne la svolta della sua carriera come racconta lui stesso:ma il più grave rischio l’ho corso […] nella pista del Foro Boario a Padova, durante lo svolgimento di una gara motociclistica di beneficenza a favore delle famiglie dei caduti. Uno scoppio di gomma, mentre abbordavo alla massima velocità una curva sopraelevata; un ruzzolone semplicemente fantastico; più di due mesi all’ospedale e … cambiamento dei connotati. Rotto il naso, rotta la mandibola, perduti sei denti: ecco il passivo del mio bilancio. All’attivo pongo una neo plastica brillantemente eseguita, ma che mi ha reso per sempre irriconoscibile a me stesso. Quella caduta mi decise a… continuare a correre ancor più forte, passando dalla motocicletta alla automobile”.

Il 1928 è l’anno dei suoi più grandi successi: il 10 giugno arriva secondo nel Gran Premio di Roma dietro a Louis Chiron su Bugatti ma poi vince a Montenero, a Perugia, a Brescia, alla Collina Pistoiese e alla Consuma, e ancora a Cremona, al Mugello e a Tunisi.

Nel 1929 ottiene un’ulteriore vittoria in terra africana aggiudicandosi il Gran Premio di Tripoli.

Sembra insomma che la sua parabola ascendente non debba più arrestarsi ma il 22 marzo 1930, poco dopo le ore 13:00 mentre in circuito chiuso prova il percorso della gara, giunto in località Suk El Giuma a 5 km da Tripoli, cozza contro il muricciolo a 180 km all’ora. L’urto è tremendo e Gastone sbalza dal sedile rimanendo ucciso sul colpo.

Il corpo di Gastone Brilli Peri rientra a Montevarchi nel tardo pomeriggio del 28 marzo 1930 e alla Chiesa della Misericordia viene allestita la camera ardente. In città le bandiere sono tutte a mezz’asta ed il 29 marzo 1930 una folla imponente accorsa da tutta l’Italia assiste alle esequie. Il corpo è poi trasferito a Firenze, nel cimitero di Trespiano, per essere seppellito nella cappella di famiglia.

In memoria del figlio scomparso, con atto di donazione del 29 dicembre 1939, la madre Elisa lascia la villa di Montevarchi alle suore Calasanziane che la adibiscono ad asilo infantile intitolandolo al pilota.

A Gastone Brilli Peri è stato intitolato lo stadio di Montevarchi.

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