Terranuova Basket, Luca Capponi: “Il nostro progetto vuole aiutare a fare sport in casa…”

Consigli ed esercizi da fare a casa, la campagna dell’USD Terranuova Basket spopola sui social grazie al prezioso contributo del preparatore atletico Luca Capponi.
Classe 1988, cresciuto sul parquet del Perugia Basket dove arriva fino alla prima squadra. Poi tante presenze nella Serie C1 umbra e l’approdo alla Basket Academy dove, oltre a giocare, inizia ad allenare: “Nel frattempo ho proseguito i miei studi in Scienze Motorie approfondendo particolarmente la parte sulla prestazione atletica e da preparatore ho avuto una bella esperienza in Serie B nella società Valdiceppo”.
L’arrivo a Terranuova Bracciolini nel settembre 2017: “Ho iniziato subito a collaborare come preparatore atletico e giocatore. Quest’anno ho deciso di appendere le scarpe al chiodo e di mettere a disposizione dei ragazzi la mia esperienza. Attualmente sono preparatore atletico di tutto il settore giovanile e della prima squadra. Contemporaneamente sono assistente di Coach Baggiani nella Serie C Silver e capo allenatore dell’Under 18 Silver”.
E sul progetto lanciato sui social dalla società: “In ambito lavorativo sono un istruttore ed un personal trainer in una palestra. Vedendo le difficoltà nel fare sport che il Coronavirus ha creato, mi è venuta in mente l’idea di preparare dei mini tutorial video con degli esercizi che si possono svolgere anche in casa. Video rivolti soprattutto ai ragazzi del basket ma ottimi per tutte le persone che amano fare sport. I social sono il mezzo di diffusione scelto ed ognuno può trovarli andando direttamente  sul mio profilo Instagram o sui canali della società. E’ un progetto che mi ha permesso di rimanere a contatto con i ragazzi e con tante altre persone che hanno voluto seguirmi per rimanere attivi anche in casa”.
Infine, un’opinione personale sul futuro italiano e dello sport: “Sono fiducioso che tutto si risolverà al meglio. Onestamente credo che le attività sportive, agonistiche e non, professionistiche e non, debbano essere interrotte definitivamente per la tutela non solo degli atleti ma anche degli staff tecnici e di tutte le altre persone che da dietro le quinte gli permettono di dare il meglio in campo. Uno stop a volte fa bene oltre che per il corpo anche per la mente. E’ molto meglio restare fermi adesso e poi iniziare meglio di prima quando tutto sarà davvero risolto”.
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