Bruno Castellani il ciclista che partecipò alla seconda edizione del Giro d’Italia sacrificandosi poi da bersagliere a difesa del suo paese

A Figline Valdarno nacque Bruno Castellani un valdarnese che probabilmente sarebbe stato in grado di scrivere bellissime pagine di sport se la Prima Guerra Mondiale non se lo fosse portato con sè.

Un ragazzo che scoprì il ciclismo da giovanissimo e che si innamorò totalmente di questo sport. Veloce e di talento si distinse anche a livello nazionale.

Nel 1910 decise di partecipare alla seconda edizione del Giro d’Italia correndo nonostante non avesse una squadra in suo supporto. Quell’edizione fu vinta da un certo Carlo Galletti e Castellani corse da Milano a Milano in un percorso di 2987 chilometri suddiviso in dieci tappe.

Quella partecipazione poteva essere la prima di tante altre ma purtroppo appena trentenne Bruno Castellani perse la vita. In qualità di bersagliere si sacrificò in difesa di un paese che avrebbe dovuto rappresentare non in una campagna militare ma bensì in sella alla sua amata bicicletta.

Nel 1947 suo nipote fonda in suo onore la G.S. Castellani che in un solo anno di attività ottenne oltre dieci successi in altrettante gare.

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