Consalvo Sanesi: il pilota di Terranuova Bracciolini che rifiutò la proposta di Enzo Ferrari e sfidò un treno

Il 28 marzo 1911 a Terranuova Bracciolini nasceva Consalvo Sanesi destinato poi a diventare uno dei migliori piloti automobilistici italiani a cavallo della seconda guerra mondiale. Da ragazzo di officina arriva a correre con i più grandi del suo tempo prendendosi anche il lusso di rifiutare la proposta di Enzo Ferrari per amore della sua Alfa Romeo con la quale aveva lavorato sin dal 1929. Sanesi, infatti, declinò l’invito del “Drake” perché il suo legame con l’azienda di Arese era di gran lunga superiore a qualsiasi compenso economico.

Nel 1939, in coppia con Ercole Boratto, vinse la Litoranea Libica da Tobruk a Tripoli al volante proprio della sua amata Alfa Romeo. Poi disputò cinque Gran Premi di Formula 1 nelle stagioni 1950 e 1951 ottenendo un fantastico quarto posto al Gran Premio di Svizzera 1951.

L’adrenalina di sfrecciare alla velocità della luce però gli scorreva nelle vene ed ecco che all’età di cinquanta anni decise di careggiare addirittura contro un treno, il famoso Settebello, da Milano a Roma. Partì da piazza Duomo con l’Alfa Giulietta Spider passando nell’A1, che allora terminava a Firenze, e pur forando e sbagliando percorso arrivò a Roma, in via Vittorio Veneto, dopo 5 ore e 59 minuti. Il treno, che non doveva far fermate, giunse alla stazione Termini dopo 38 minuti.

I principali successi li raccolse nelle corse su strada dove nel 1950 vinse la Coppa Inter-Europa che si disputò a Monza e nel 1953 ottenne il record di velocità (175 km/h) alla Mille Miglia, nel tratto Brescia-Pescara.

Soltanto un brutto incidente occorsogli durante la 12 ore di Sebring del 1964 lo costrinse ad abbandonare le gare automobilistiche. La sua Giulia esplose e prese fuoco dopo che un’altra auto lo centrò in pieno. Fortunatamente il pilota Chauncey Maggiacomo, un autentico eroe, dal box vicino, incurante delle fiamme, mentre Consalvo non riusciva ad uscire dalla vettura perché la portiera lato guida si era bloccata e l’altra incastrata, entrò dal lunotto lo prese per le braccia e lo tirò fuori. Ristabilitosi gestì un distributore di benzina a Milano praticando amatorialmente il ciclismo.

Morì a Milano il 28 luglio 1998, all’età di 87 anni.

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